Dopo l’approvazione del Disegno dei Legge di Bilancio nel Consiglio dei Ministri del 21 novembre scorso, la Manovra 2023 è approdata in Parlamento, dove sono stati presentati migliaia di emendamenti pronti a modificare e a implementare il progetto presentato dal Governo.
Il tempo stringe, e delle migliaia di emendamenti presentati solo 450 dovrebbero passare al vaglio della Commissione Bilancio, ma potrebbe arrivare un’ulteriore scrematura. Gli emendamenti serviranno, oltre a presentare nuove proposte, a modificare quelle già approvate dal Governo, come ad esempio le modifiche all’obbligo del Pos e quelle a Opzione Donna.
C’è il rebus della 18App, il bonus cultura per i giovani che il governo vorrebbe rivedere, e alcune modifiche al Superbonus. Sempre sulle pensioni, una proposta di Forza Italia vorrebbe innalzare a 600 euro quelle minime, ma resta il nodo coperture.
Vediamo nei prossimi paragrafi come potrebbe cambiare il testo della Manovra con i prossimi emendamenti, in attesa della conclusione dell’iter legislativo previsto entro la fine dell’anno.
Manovra 2023: Opzione Donna
Il Governo ha previsto la proroga di Opzione Donna anche per il 2023 con alcune novità, tra cui la previsione di uscita a 60 anni con sconti sull’età in base al numero di figli e ad alcune condizioni particolari. Con il passaggio in Parlamento potrebbe saltare la variabile relativa ai figli, con l’uscita anticipata a 60 anni solo per donne:
caregiver;licenziate;con invalidità civile superiore o uguale al 74%.
In alternativa, potrebbe arrivare una proroga secca, quindi senza modifiche, per il prossimo anno, in attesa di una profonda revisione del sistema pensionistico da effettuarsi nei prossimi mesi.
Manovra 2023: obbligo Pos
Il Disegno di Legge di Bilancio approvato dal Governo prevede lo stop alle multe per gli esercenti che rifiutano i pagamenti elettronici per importi inferiori a 60 euro.
La prima bozza di manovra aveva previsto un importo inferiore, ovvero 30 euro. Nel testo definitivo, per andare incontro alle richieste dell’Europa proprio sull’uso della moneta elettronica, potrebbe essere previsto il ritorno a questa cifra. In poche parole, l’esercente riceverà una multa se rifiuterà pagamenti con il Pos per importi inferiori a 30 euro e non più a 60.
Manovra 2023: pensioni minime a 600 euro
La rivalutazione straordinaria delle pensioni voluta dal governo Meloni per il prossimo biennio prevede l’innalzamento delle pensioni minime di una misura pari al 120% dell’inflazione. Si tratta di passare da 525 euro nel 2022 a 570 euro nel 2023 e 580 euro nel 2024. Un emendamento presentato da Forza Italia prevede l’innalzamento delle pensioni minime a 600 euro. Il Partito di Berlusconi aveva lanciato la proposta di innalzamento a 1000 euro, ma mancano le coperture. Anche per la soglia di 600 euro si attende comunque la valutazione del MEF.
Forza Italia chiede inoltre la costituzione di un Fondo da 500 milioni di euro a partire dal 2023 per l’indicizzazione delle pensioni minime.
Manovra 2023: taglio Iva pellet e pompe di calore
Alcune proposte presentate dalla Lega prevedono la riduzione dal 22% al 5% dell’Iva sul pellet per il riscaldamento. Fratelli d’Italia ha previsto la riduzione anche per l’Iva sulle pompe di calore, per climatizzazione invernale e/o estiva.
Manovra 2023: Superbonus
Alcuni emendamenti riguardano la revisione del Superbonus. Dopo le modifiche arrivate con il Decreto Aiuti quater, si ragiona sullo sblocco dei crediti. Tra le altre proposte, anche la riapertura dei termini al 31 dicembre e il rinvio della presentazione della Cilas. Alcune novità dovrebbero arrivare anche con la conversione in legge del Decreto Aiuti quater.
Manovra 2023: Smart working
Sono diversi gli emendamenti presentati che chiedono la proroga dello smart working per i lavoratori fragili e i genitori con figli under 14, in scadenza il 31 dicembre. La proroga potrebbe arrivare sia con la prossima Legge di Bilancio che con il Decreto Milleproroghe. Sembra essere stata abbandonata definitivamente la tutela per i lavoratori fragili che consiste nell’equiparazione delle assenze al ricovero ospedaliero.
Foto copertina: iStock/Photo Beto
Pubblicato in leggioggi.it