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    Legge di Bilancio 2023: dalle pensioni al fisco, le possibili misure

    Legge di Bilancio 2023: dalle pensioni al fisco, le possibili misure

    Dopo l’approvazione della NADEF durante il CdM del 4 novembre, inizia il frenetico percorso che porterà alla Legge di Bilancio 2023. Frenetico a causa dei tempi stretti per invio del disegno di legge in Parlamento e per la successiva approvazione della legge, che dovrà avvenire entro la fine dell’anno per non rischiare di passare all’esercizio provvisorio.

    Sono tanti i dossier aperti: c’è il nodo delle pensioni, che dovrebbe vedere per il prossimo anno una proroga delle misure di flessibilità in uscita attualmente in vigore come Ape Sociale e Opzione Donna, e la questione del caro energia, che necessita di interventi per arginare gli aumenti delle bollette.

    A ciò si aggiungono anche gli interventi promessi in campagna elettorale e illustrati nel discorso programmatico rivolto dalla premier al Parlamento prima della fiducia. Dalla revisione del Reddito di Cittadinanza all’estensione del fatturato in regime forfettario, passando per una possibile nuova pace fiscale: queste sono alcune delle proposte che potrebbero arrivare con la Legge di Bilancio 2023, ma per conoscere con esattezza tutte le novità in arrivo occorrerà attendere la conclusione dell’iter per l’approvazione della Manovra.

    Vediamo nei prossimi paragrafi le possibili proposte in arrivo, seguendo le dichiarazioni del governo e quanto previsto dai documenti ufficiali del MEF.

    IndiceLegge di Bilancio 2023: più risorse dalla NADEFLeggi di Bilancio 2023: pensioniLegge di Bilancio 2023: taglio al cuneo fiscaleLeggi di Bilancio 2023: le possibili misure in arrivoLegge di Bilancio 2023: iter per l’approvazione

    Legge di Bilancio 2023: più risorse dalla NADEFLa Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (NADEF) approvata lo scorso 4 novembre ha rivisto al rialzo le stime di crescita del PIL italiano per il 2022, portandola dal 3,3% al 3,7%. Ridotta tuttavia la stima per il 2023, che da una crescita prevista dello 0,6% vede una riduzione allo 0,3%, risultato che si allinea a quello degli altri paesi europei.

    Sono state invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 per cento del PIL, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 per cento, a causa soprattutto di maggiori oneri per interessi sul debito pubblico causati dal recente rialzo dei rendimenti di mercato.

    Il Governo ha deciso, per sostenere imprese e cittadini in questo momento di crisi energetica, di mantenere le previsioni di indebitamento al 5,6% per quest’anno, nonostante il miglioramento del PIL, ottenendo così altri 9 miliardi di euro che serviranno a finanziare “la riproposizione dei crediti di imposta a favore delle imprese e il taglio delle accise sui carburanti fino al 31 dicembre” in arrivo con il Decreto Aiuti Quater, e ulteriori 30 miliardi per il 2023.

    Si legge nella NADEF che “con ambizione, pragmatismo e prudenza, la legge di bilancio porrà le basi per superare le complicate difficoltà di questi anni e rispondere alle migliori speranze dei cittadini, senza tuttavia perdere di vista la sostenibilità della finanza pubblica, come conferma la discesa del rapporto debito/PIL da circa il 150 per cento del 2021 a poco più del 141 per cento nel 2025“. Per farlo, però, il governo presenterà in Parlamento un nuovo piano di indebitamento.

    Scarica allegato
    Nota di Aggiornamento al DEF (NADEF 2022).pdf1 MB

    Leggi di Bilancio 2023: pensioniPer quanto riguarda le pensioni, come anticipato e visti gli stretti tempi per approvare la Manovra, la Legge di Bilancio 2023 dovrebbe contenere la proroga di Opzione Donna e Ape Sociale. Tra le misure allo studio c’è anche la cosiddetta “Quota 41“, una misura che consentirebbe di andare in pensione con 41 anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica. Su quest’ultima misura sono diverse le questioni aperte, prima su tutte l’eccessivo costo. Potrebbe quindi essere rivista, probabilmente con l’aggiunta di un requisito anagrafico come già previsto per la vecchia Quota 100. In questo caso si parlerebbe di andare in pensione a 63 anni di età con 41 anni di contributi. Legge di Bilancio 2023: taglio al cuneo fiscaleUna delle misure presentate dalla nuova premier in Parlamento è il taglio del cuneo fiscale di ulteriori 5 punti percentuali. Una parte del taglio riguarderebbe i lavoratori, l’altra parte i datori di lavoro. Si tratta quindi di un incentivo all’occupazione da una parte e di un aumento dello stipendio netto del lavoratore dall’altra.

    Altra misura dovrebbe riguardare l’aumento della soglia esentasse dei fringe benefit, ovvero quelle misure di welfare aziendale come i bonus carburante o i bonus bollette che i datori di lavoro possono concedere ai propri lavoratori. Leggi di Bilancio 2023: le possibili misure in arrivoPer quanto riguarda la questione del caro energia, il governo Meloni si è schierato fin da subito contro l’elargizione di “bonus inutili”, così definiti dalla Presidente stessa, preferendovi misure strutturali che però non sono state ancora rivelate.

    Tra le misure in arrivo con la prossima Legge di Bilancio potrebbero – il condizionale è d’obbligo – arrivare alcune delle proposte illustrate dalla premier nel suo programma di governo, tra cui:Revisione del Reddito di Cittadinanza con possibile stop alla prima offerta di lavoro rifiutata e con l’introduzione di un limite alla durata del sussidio;aumento a 100mila euro della soglia per il regime forfettario;nuova pace fiscale;aumento dell’importo dell’Assegno Unico;Aumento del tetto al contante.Legge di Bilancio 2023: iter per l’approvazioneLa prossime tappa per la Manovra consiste nell’invio dell’aggiornamento del Documento Programmatico di Bilancio alla Commissione Europea, la cui prima versione era già stata inviata prima dell’insediamento di Giorgia Meloni visto che la scadenza per tutti i Paesi europei è prevista per il 15 ottobre.

    In seguito occorrerà inviare in Parlamento il Disegno di Legge di Bilancio, contenente l’ossatura della manovra che verrà poi perfezionata da Camera e Senato. La scadenza è quella della fine dell’anno, e considerando che la legge prevede l’approvazione da parte di entrambe le Camere i tempi si fanno sempre più stretti. Solo con l’approvazione del testo definitivo si conosceranno tutte le misure in arrivo nel 2023.  

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