Il taglio al cuneo fiscale 2023 sarà confermato con certezza nella prossima Manovra di bilancio targata Governo Meloni. Nella serata del 21 novembre è atteso il Consiglio dei ministri per l’approvazione del testo di Legge, che dovrà poi andare in Commissione, poi in Parlamento, e infine approvato entro fine dicembre 2022. Provvedimento che conterrà la misura impattante in busta paga.Quasi certamente la riduzione del cuneo sarà confermata al 2% (come è ora) per i lavoratori già beneficiari. Sarà inoltre portata al 3% per le categorie di lavoratori definite fragili: con reddito fino a 20mila euro. Obiettivo dell’esecutivo è arrivare, entro fine legislatura, a quei 5 punti percentuali tagliati, come promesso da Giorgia Meloni e Fratelli d’Italia in campagna elettorale. Un po’ a favore dei lavoratori e un po’ a favore delle imprese. Attualmente la sforbiciata in vigore si attesta già al 2%, per effetto delle decisione dell’ex governo Draghi, che nel Decreto Aiuti Bis aveva inserito questa misura di sostegno a vantaggio dei lavoratori. O meglio: l’esonero dello 0,8 per cento introdotto con la legge di bilancio per il 2022 era stato aumentato di un altro 1,2% con il decreto Aiuti bis, a partire da luglio 2022. Il che portava al 2% l’esonero contributivo totale fino a dicembre 2022. Ecco le novità sul cuneo fiscale 2023 in arrivo con la prossima Manovra Meloni.
Cuneo fiscale: come funziona nel 2022La prima novità in arrivo con la Legge di bilancio 2023 è in realtà una conferma di quanto accade ora. Anche per il prossimo anno infatti sarà in vigore il taglio del cuneo fiscale del 2% in busta paga 2022. Come funziona oggi? In pratica con la Legge di bilancio del 2022 era stato introdotto un primo taglio dello 0,8% a vantaggio dei lavoratori. Ciò aveva portato un primo aumento di stipendio per i dipendenti. Dopo questo, per sostenere cittadini e famiglie in difficoltà, messi in ginocchio dalla crisi causata dalla guerra Russia-Ucraina, il governo Draghi ha approvato il Decreto Aiuti Bis. All’interno una ulteriore sforbiciata al cuneo: un + 1,2% di taglio da luglio a dicembre 2022. “Per i periodi di paga dal 1° luglio 2022 al 31 dicembre 2022, compresa la tredicesima o i relativi ratei erogati nei predetti periodi di paga, l’esonero sulla quota dei contributi previdenziali per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti a carico del lavoratore di cui all’articolo 1, comma 121, della legge 30 dicembre 2021, n. 234, è incrementato di 1,2 punti percentuali. Tenuto conto dell’eccezionalità della misura di cui al primo periodo, resta ferma l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche”.Ciò si è tradotto in un ulteriore aumento degli stipendi per gli ultimi 4 mesi dell’anno per le ultime mensilità aggiuntive del 2022:aumento nella busta paga di settembre 2022aumento nella busta paga di ottobre 2022aumento nella busta paga di novembre 2022aumento nella busta paga di dicembre 2022aumento nella busta paga della tredicesima 2022I numeri in sintesi in questa tabella Mese/AnnoPercentuale taglio cuneo fiscale 222Gennaio 2022Esonero contributivo 0,8%Febbraio 2022Esonero contributivo 0,8%Marzo 2022Esonero contributivo 0,8%Aprile 2022Esonero contributivo 0,8%Maggio 2022Esonero contributivo 0,8%Giugno 2022Esonero contributivo 0,8%Luglio 2022Esonero contributivo 0,8% + 1,2% = 2%Agosto 2022Esonero contributivo 0,8%+ 1,2% = 2%Settembre 2022Esonero contributivo 0,8%+ 1,2% = 2%Ottobre 2022Esonero contributivo 0,8%+ 1,2% = 2%Novembre 2022Esonero contributivo 0,8%+ 1,2% = 2%Dicembre 2022 + Tredicesima 2022Esonero contributivo 0,8%+ 1,2% = 2%Taglio cuneo fiscale 2022Cuneo fiscale 2023: cosa cambia con la Manovra Fatto il punto su quanto in vigore nel 2022, vediamo ora cosa succederà con la Legge di bilancio 2023. Prima notizia importante è che il taglio al cuneo fiscale del 2%, in vigore per le ultime mensilità dell’anno verrà prorogato anche nel 2023. E c’è di più: potrebbe anche essere aumentato di un punto per alcune fasce di popolazione. Si parla di una sforbiciata del 3% per le categorie di lavoratori fragili. Si tratterebbe di quelle con un reddito fino a 20mila euro. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’economia, parlando della misura del cuneo fiscale ridotto, ha sottolineato che: “volontà del governo è non solo finanziarla e quindi rinnovarla per il prossimo anno, ma anche aumentarla per i redditi più bassi dei lavoratori”. A ribadire che particolare attenzione verrà posta ai “redditi bassi” è stata poi la premier Giorgia Meloni. In sostanza il taglio del 2% viene dato per certo alla platea attualmente beneficiaria. Il 3% invece andrebbe ai redditi fino a 20mila. Dobbiamo però attendere il testo della Manovra 2023 per conoscere la scelta definitiva dell’esecutivo. Nulla a che vedere comunque con l’iniziale slogan diffuso da Fratelli d’Italia e Giorgia Meloni in campagna elettorale che parlava di un taglio di 5 punti percentuali. O meglio una sforbiciata così alta non verrà attuata nel 2023. Il nuovo obiettivo è introdurla entro fine legislatura.
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