Quali categorie di beneficiari devono fare domanda per il bonus 150 euro del Decreto Aiuti ter? Lo vediamo nell’articolo. […]
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Si attendevano da tempo le istruzioni Inps sull’indennità 150 euro pensionati, lavoratori domestici e tutte le altre categorie che percepiranno il bonus dall’Inps. Ed è arrivata nella serata del 16 novembre la circolare con tutti i chiarimenti sui trattamenti inclusi, i requisiti obbligatori, le modalità di pagamento e quelle di domanda (per chi dovrà farla). Per i pensionati in realtà è un provvedimento un po’ tardivo, perché già nel cedolino di novembre i più si sono visti accreditare la somma. Il Decreto Aiuti ter ha infatti introdotto un bonus di 150 euro per il mese di novembre, come misura di sostegno a cittadini, lavoratori e pensionati. Una serie di requisiti sono obbligatori per averne diritto. Alcuni lo riceveranno d’ufficio senza necessità di domanda, altri invece dovranno inviare istanza. Discorso a parte per i lavoratori che invece dovranno compilare e consegnare al datore di lavoro l’autocertificazione indennità 150 euro. Nei prossimi paragrafi tutti i dettagli e le istruzioni fornite da Inps nella circolare 127 del 16 novembre (scaricala in fondo all’articolo). IndiceIndennità 150 euro nel Decreto Aiuti ter Indennità 150 euro pensionati: cos’èIndennità 150 euro pensionati: i trattamenti inclusiIndennità 150 euro: requisiti per pensionatiIndennità 150 euro: come viene pagataIndennità 150 euro: chi deve domanda entro il 31 gennaio Indennità 150 euro pensionati: revoca del beneficioIndennità 150 euro domestici: pagamento automatico
Indennità 150 euro nel Decreto Aiuti ter La misura di sostegno di 150 euro è stata inserita dall’ex governo Draghi nel suo ultimo provvedimento di aiuti: il decreto Aiuti ter, per sostenere famiglie e cittadini alle prese con i rincari dei prezzi di energia, carburante e caro vita. Viene riconosciuto a diverse categorie di lavoratori e anche ai pensionati, in presenza di specifici requisiti di reddito. In più, alcune categorie lo ricevono in automatico, altre invece devono fare domanda. Altre ancora, come i lavoratori dipendenti devono presentare al datori di lavoro una autocertificazione indennità 150 euro, in cui attestano le condizioni stabilite per legge. Tra le altre misure di sostegno entrate in vigore con l’Aiuti ter (Decreto legge n.144 del 23 settembre 2022) anche la proroga degli sconti su benzina e diesel e il rifinanziamento del bonus trasporti. Indennità 150 euro pensionati: cos’èSono gli articoli 18 e 19 del decreto Aiuti Ter a occuparsi di questo bonus. Rispettivamente l’indennità 150 euro per lavoratori dipendenti all’articolo 18 e l’indennità per pensionati e le altre categorie all’articolo 19. La circolare Inps del 16 novembre detta le istruzioni proprio su quest’ultimo punto, perchè è quello che interessa maggiormente l’ente di previdenza. Sarà la stessa Inps infatti a erogare l’indennità 150 euro a questi soggetti. Si tratta di un bonus erogato una tantum (una sola volta) ai pensionati del valore di 150 euro. E’ destinato solo a chi percepisce un reddito sotto i 20 mila euro. Non fa reddito ai fini fiscali, né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali ed assistenziali. Inoltre non è cedibile, non può essere sequestrato né pignorato. Indennità 150 euro pensionati: i trattamenti inclusiNella circolare Inps viene specificato che l’indennità 150 euro una tantum spetta ai residenti in Italia e titolari di:uno o più trattamenti pensionistici a carico di qualsiasi forma previdenziale obbligatoria, di pensione o assegno sociale, di pensione o assegno per invalidi civili, ciechi e sordomuti,di pensioni sia dirette che ai superstiti,di assegno ordinario di invalidità in scadenza al 30 settembre 2022, se il trattamento è stato confermato senza soluzione di continuità,di assegno ordinario di invalidità, per i quali alla data del 1° ottobre 2022 sia in corso il periodo per esercitare l’opzione per la NASpI o per la DIS COLL,trattamenti di accompagnamento alla pensione, tra cui Ape social e volontario, indennizzo per cessazione attività commerciale, assegni straordinari a carico dei fondi di solidarietà, indennità contratto di espansione, trattamenti assistenziali, tra cui pensione di inabilità, assegno mensile, pensione per ciechi e sordi totali o parziali, assegno sociale, pensione sociale.Indennità 150 euro: requisiti per pensionatiNon tutti i pensionati e beneficiari di trattamenti assistenziali si sono visti accreditare nel cedolino di novembre il bonus. I beneficiari sono solo quelli in possesso di questi requisiti: decorrenza dell’assegno entro il 1° ottobre 2022,reddito Irpef 2012 (al netto di contributi previdenziali e assistenziali) fino a 20mila euro. residenza in Italia Indennità 150 euro: come viene pagataLa buona notizia ricalca quanto già avvenuto con il precedente bonus 200 euro. Anche l’indennità 150 euro verrà erogata ai pensionati d’ufficio, senza necessità di inviare domanda. Il pagamento è nella pensione di novembre 2022. Come spiega Inps nella circolare, l’importo a titolo di indennità una tantum viene accreditato insieme alla rata della mensilità di novembre 2022 con la specifica descrizione “Indennità una tantum articolo 19 del d.l. n. 144/2022”.Indennità 150 euro: chi deve domanda entro il 31 gennaio Non tuti però riceveranno in automatico il bonus Inps da 150 euro. Alcune categorie di soggetti sono tenute a inviare domanda all’Inps entro il 31 gennaio 2023. co.co.co, dottorandi e assegnisti di ricerca, lavoratori a tempo determinato (anche del settore agricolo), stagionali, intermittenti, lavoratori dello spettacoloQueste categorie obbligate all’invio istanza riceveranno il bonus 150 euro a febbraio 2023. Indennità 150 euro pensionati: revoca del beneficioE’ importante controllare sempre quanto ricevuto e il diritto a riceverlo. nel caso di errori infatti si andrà incontro alla revoca dell’indennità 150 euro. Come spiegato sia da Inps sia dall’articolo 19 del Decreto Aiuti Ter, l’ente che eroga il bonus una tantum procede alla verifica della situazione reddituale e, in caso di somme corrisposte in eccedenza, provvede alla notifica dell’indebito entro l’anno successivo a quello di acquisizione delle informazioni reddituali.L’INPS provvede all’erogazione di dette indennità una tantum in via provvisoria e che il consolidamento del diritto al riconoscimento delle stesse si attua solo all’esito dell’acquisizione delle informazioni reddituali e delle conseguenti attività di elaborazione finalizzate alle relative verifiche.L’eventuale erogazione di somme in eccedenza può riguardare non soltanto il caso in cui, dopo la prevista verifica, il soggetto risulti avere percepito nel 2021 un reddito superiore a 20.000 euro, ma anche l’ipotesi in cui il trattamento pensionistico che ha dato titolo al riconoscimento dell’indennità una tantum sia revocato o, comunque, tutte le circostanze in cui si accerti successivamente la non sussistenza del diritto a prescindere dal requisito reddituale.Indennità 150 euro domestici: pagamento automaticoPer poter ottenere l’indennità una tantum di 150 euro i lavoratori domestici devono avere in essere “uno o più rapporti di lavoro” alla “data di entrata in vigore del presente decreto” (articolo 19 comma 8). Pertanto, la prestazione sarà riservata a quanti risultano assunti al 24 settembre 2022, data, appunto, di entrata in vigore del DL Aiuti ter, e per i quali risulti attiva l’iscrizione del rapporto di lavoro nella Gestione dei Lavoratori domestici dell’INPS. Inoltre devono avere già richiesto il precedente bonus 200 euro.Con la Circolare Inps numero 127 del 16 novembre 2022 sono arrivati ulteriori chiarimenti sui requisiti. In particolare, si legge che l’indennità è erogata d’ufficio dall’INPS ai lavoratori domestici “assicurati presso la Gestione dei lavoratori domestici dell’INPS, appartenenti alle categorie individuate dal vigente CCNL che prevede le funzioni prevalenti dei collaboratori familiari e degli assistenti alla persona non autosufficiente.“Inoltre, “i contratti di lavoro da considerare devono essere tutti quelli già in essere o la cui domanda di instaurazione/regolarizzazione non sia stata espressamente respinta dall’INPS, alla data di entrata in vigore del decreto-legge n. 144/2022, per mancanza dei requisiti previsti dalla normativa sui rapporti di lavoro domestici.“
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Circolare Inps 127 del 16 novembre362 KB […]
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Mentre il governo Meloni si dichiara distruttore dei bonus (almeno quelli inutili) in vigore oggi, trova spazio per approvare una misura di sostegno ai commercianti che devono adeguarsi al nuovo tracciato elettronico, con l’adattamento o l’acquisto di nuovi registratori di casa: è stato confermato con il Decreto Aiuti Quater un bonus 50 euro per l’acquisto del registratore di cassa telematico. Sarà erogato sottoforma di credito d’imposta e coprirà il 100% della spesa sostenuta, entro il limite di 50 euro. Ecco perché si parla di bonus fino a 50 euro. La nuova agevolazione pensata per i commercianti arriverà grazie al quarto provvedimento di aiuti (il primo del governo Meloni) varato nel Consiglio dei ministri dell’11 novembre scorso. A dire il vero tanto nuova non è. Già al tempo dell’entrata in vigore dell’obbligo del registratore telematico era stato introdotto un credito d’imposta fino a 250 euro per l’acquisto di un nuovo apparecchio e fino a 50 per l’adeguamento di quello posseduto al nuovo tracciato. Il credito era riferito alle spese sostenute però nel 2019 e 2020. Ora con il Dl Aiuti Ter, i commercianti che devono ancora adeguarsi alle regole del registratore di cassa telematico obbligatorio, potranno chiedere un nuovo bonus 50 euro. A comunicarlo lo stesso Palazzo Chigi. Vediamone i dettagli. Il comunicato stampa del governo al momento si limita a comunicare lo stanziamento di “80 milioni di euro per la concessione di un credito d’imposta agli esercenti per la trasmissione della fattura telematica all’Agenzia delle entrate. Il contributo è pari al 100 per cento della spesa sostenuta, fino a 50 euro per ogni registratore telematico acquistato”.IndiceBonus 50 euro registratore telematico: l’importoBonus 50 euro registratore telematico: come utilizzarloBonus 50 euro registratore telematico: destinatariRegistratore di cassa telematico: entrata in vigore
Bonus 50 euro registratore telematico: l’importoStando alle nuove disposizioni e alla novità del Dl Aiuti Quater, ogni commerciante che adegua il registratore di cassa al nuovo tracciato telematico potrà contare su un credito d’imposta del 100%, fino a un massimo di 50 euro della spesa sostenuta. Ecco perché inizia a essere chiamato da tutti bonus 50 euro registratore telematico. Bonus 50 euro registratore telematico: come utilizzarloSi potrà utilizzare il bonus in modalità credito d’imposta, quindi in compensazione. Lo si farà tramite modello F24 da trasmettere all’Agenzia entrate. Lo si potrà fare già dalla prima liquidazione periodica IVA successiva al mese di registrazione della fattura di acquisto del registratore di cassa elettronico. Ovviamente acquisto effettuato con modalità tracciabili.Per i dettagli sull’utilizzo del credito occorre però attendere un provvedimento dall’Agenzia delle entrate (da emanare entro 60 giorni dalla pubblicazione del Decreto Aiuti quater sulla Gazzetta Ufficiale). Bonus 50 euro registratore telematico: destinatariL’agevolazione sui registratori adeguati ha lo scopo di incentivare i pagamenti elettronici e la trasmissione telematica dei dati all’Agenzia entrate. sarebbe rivolta ai soggetti passivi IVA, obbligati alla memorizzazione e trasmissione telematica dei dati dei corrispettivi giornalieri per le spese sostenute nel 2022 e 2023. Registratore di cassa telematico: entrata in vigoreIl Registratore di cassa telematico è strettamente legato all’entrata in vigore dello scontrino elettronico. Nel 2019 infatti è nato l’obbligo di inviare online all’Agenzia delle entrate i dati degli scontrini e ricevute, che sono di fatto diventati elettronici. L’adeguamento al nuovo tracciato, e quindi alla dotazione di registratori di cassa telematici, non è stato subito obbligatorio per tutti gli esercenti e operatori economici. L’obbligo ha visto via via un ampliamento graduale della platea. E’ stato il decreto 127 del 2015 a introdurre questo adempimento, dapprima facoltativo, poi divenuto gradualmente obbligatorio a partire dal 2019. All’articolo 2 infatti viene stabilito che “A decorrere dal 1° gennaio 2017, i soggetti che effettuano le operazioni di cui all’articolo 22 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, possono optare per la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica all’Agenzia delle entrate dei dati dei corrispettivi giornalieri delle cessioni di beni e delle prestazioni di servizi di cui agli articoli 2 e 3 del predetto decreto”.Per procedere alla memorizzazione elettronica e trasmissione telematica dei corrispettivi, è previsto che gli esercenti debbano dotarsi di un registratore telematico (RT), o di un server telematico: un dispositivo che memorizza e invia i dati dei corrispettivi derivanti dalla vendita di beni o servizi, generando a fine giornata un file Xml che viene trasmesso per via telematica.
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Decreto numero 127 del 20153 MB
Guida Scontrino Elettronico – Agenzia entrate3 MB […]
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